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Agea fa slittare all’8 aprile prossimo la possibilità di attingere al Fondo Filiere da 30 milioni di euro dedicato agli olivicoltori. Ed è l’occasione per rileggere molte risposte chiarificatrici a quesiti posti dagli agricoltori sulle modalità di risposta al bando

“La nota di rinvio di Agea è del 14 marzo 2022 e integra le istruzioni operative dell’8 febbraio scorso”

L’Agea ha avvisato in una nota del 14 marzo scorso – che ha integrato le istruzioni operative dell’8 febbraio 2022 – che c’è uno slittamento all’8 aprile del termine per la presentazione delle domande per la richiesta di contributi relativi agli interventi per la filiera olivicola: ammodernamento e nuovi impianti.

Si tratta di quanto previsto dal Decreto Ministeriale del ministro per le Politiche Agricole numero 675444 del 23 novembre 2021 che aveva dato “Disposizioni relative alle modalità di presentazione e di istruttoria delle domande riguardanti i contributi per gli interventi per la filiera olivicola ai sensi dell’articolo 1, comma 128, della Legge 30 dicembre 2020, numero 178 che istituisce il Fondo per lo Sviluppo e il Sostegno delle Filiere Agricole, della Pesca e dell’Acquacoltura”.

La norma di legge aveva riservato 10 milioni di euro per il sostegno di investimenti in nuovi impianti e 20 milioni di euro per il sostegno di investimenti nell’ammodernamento di impianti esistenti. Il Decreto Ministeriale ha normato le modalità di attribuzione dei contributi.

Agea ha pubblicato risposte a numerosi quesiti sulle istruzioni operative. Per chi presenta domanda di ammodernamento, c’è la necessità di valorizzazione dei dati relativi all’anno di impianto e alla tipologia di irrigazione. L’assenza di queste informazioni non permetterà la presentazione della domanda.

Una precisazione importante è stata fornita sui cosiddetti soci indiretti, ovvero i produttori non direttamente associati ad una Organizzazione di Produttori, ma soci di una cooperativa che aderisce a una Op: anch’essi sono considerati ai fini di questa domanda di contributo come associati alla Op.

Agea precisa inoltre che non è possibile fare interventi per l’ammodernamento (potature, impianti di irrigazione, infittimenti) in un oliveto con piante di età prevalentemente superiore a quaranta anni. È quindi necessario che il criterio dell’età delle piante sia rispettato su ogni appezzamento oggetto di richiesta. 

Per i sistemi di agricoltura di precisione, che valgono come titolo per l’innovazione, l’Agenzia sottolinea che sono compresi tutti quegli strumenti tecnologici a supporto delle decisioni dell’imprenditore per una razionale conduzione dell’oliveto che consentono la rilevazione e la trasmissione dei dati relativi ad esempio: umidità terreno, luminosità, condizioni meteo, patogeni”.

Per quanto riguarda la presentazione delle domande, Agea sottolinea che ciascun richiedente può presentare una sola domanda di sostegno aderendo esclusivamente ad una delle due tipologie di investimento previste, mentre è possibile richiedere contemporaneamente, per la stessa tipologia di investimento, sia interventi con numero di piante per ettaro maggiore o uguale a 389, che minore di 389.

Inoltre non è consentito presentare domanda per opere già avviate: pertanto le fatture emesse prima di essere risultati idonei al bando non sono ammissibili.

Negli interventi di ammodernamento è possibile presentare la domanda anche per la sola operazione di potatura di riforma o per il solo infittimento dell’impianto. In caso di ammodernamento è possibile cumulare su uno stesso appezzamento più operazioni colturali. Viene precisato inoltre che, seppure nel D.M. vengano indicati i costi standard riferiti alla forma di allevamento a vaso, è possibile realizzare nuovi impianti con una forma di allevamento diversa dal vaso. Il costo di 22 euro a pianta per la potatura di riforma è valido anche per la potatura straordinaria.

Agea su fatture e rendicontazione dispone che per quanto riguarda la verifica delle spese sostenute e dei lavori in economia, solo nei casi di operazioni di estirpazione, infittimento e potatura straordinaria e di riforma, queste andranno verificate e si dovranno documentare o sulla base di un’autocertificazione o applicando quanto previsto per i lavori in economia nei bandi Psr di ogni singola regione. È importante ricordare che le fatture da rendicontare dovranno riportare in causale il numero della domanda di sostegno.

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Fonte: AgroNotizie

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